Il Judo secondo noi...

Il JuDo è un'arte marziale

Innanzitutto definiamo il termine Arte Marziale: essa è costituita da un insieme di tecniche, sia di attacco che di difesa, con o senza armi, caratterizzate da una forte connotazione dottrinale. Corpo e mente in un'unica direzione quindi.

Mentre i principi folosofici ed etici che le hanno sviluppate hanno un unico discendente, il bushido, differente è l'arte, il modo di combattere, frutto del maestro fondatore della disciplina.
Nel nostro caso il maestro fondatore Jigoro Kano volle creare un insieme di tecniche praticabili da chiunque che sfociassero in un grande risultato da un minimo sforzo fisico.

Il BUSHIDO

Il Bushido «la via del guerriero» è un codice di condotta e un modo di vita adottato dai samurai, la casta guerriera in Giappone.
In esso, a differenza di altri addestramenti militari nel mondo, sono raccolte, oltre le norme di disciplina militari, anche quelle morali che presero forma in Giappone.
Attraverso i Samurai sono passati tutti i capostipite delle arti marziali "moderne", ed ecco quindi il nostro interesse verso il "codice etico dei samurai".

Il Bushido aveva sette principi, che possiamo ritrovare oggi nelle arti marziali e nel judo.

義, Gi: Onestà e Giustizia. Sii scrupolosamente onesto nei rapporti con gli altri, credi nella giustizia che proviene non dalle altre persone ma da te stesso. Il vero Samurai non ha incertezze sulla questione dell'onestà e della giustizia. Vi è solo ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.

勇, Yu: Eroico Coraggio
Elevati al di sopra delle masse che hanno paura di agire, nascondersi come una tartaruga nel guscio non è vivere. Un Samurai deve possedere un eroico coraggio, ciò è assolutamente rischioso e pericoloso, ciò significa vivere in modo completo, pieno, meraviglioso. L'eroico coraggio non è cieco ma intelligente e forte.

仁, Jin: Compassione
L'intenso addestramento rende il samurai svelto e forte. È diverso dagli altri, egli acquisisce un potere che deve essere utilizzato per il bene comune. Possiede compassione, coglie ogni opportunità di essere d'aiuto ai propri simili e se l'opportunità non si presenta egli fa di tutto per trovarne una. La compassione di un samurai va dimostrata soprattutto nei riguardi delle donne e dei fanciulli.

礼, Rei: Gentile Cortesia
I Samurai non hanno motivi per comportarsi in maniera crudele, non hanno bisogno di mostrare la propria forza. Un Samurai è gentile anche con i nemici. Senza tale dimostrazione di rispetto esteriore un uomo è poco più di un animale. Il Samurai è rispettato non solo per la sua forza in battaglia ma anche per come interagisce con gli altri uomini.

誠, Makoto o 信, Shin: Completa Sincerità
Quando un Samurai esprime l'intenzione di compiere un'azione, questa è praticamente già compiuta, nulla gli impedirà di portare a termine l'intenzione espressa. Egli non ha bisogno né di "dare la parola" né di promettere. Parlare e agire sono la medesima cosa.

名誉, Meiyo: Onore
Vi è un solo giudice dell'onore del Samurai: lui stesso. Le decisioni che prendi e le azioni che ne conseguono sono un riflesso di ciò che sei in realtà. Non puoi nasconderti da te stesso.

忠義, Chugi: Dovere e Lealtà
Per il Samurai compiere un'azione o esprimere qualcosa equivale a diventarne proprietario. Egli ne assume la piena responsabilità, anche per ciò che ne consegue. Il Samurai è immensamente leale verso coloro di cui si prende cura. Egli resta fieramente fedele a coloro di cui è responsabile.

Diviene quindi semplice comprendere perchè il Ju (cedere) Do (Via) sia un percorso e non solamente uno sport.

I principi attuativi del Judo

C‘erano una volta due asinelli, legati per una corda ai due estremi.
Davanti a ciascuno di loro una balla di fieno. I due, ansiosi di mangiare, tirarono la corda contrastando in continuazione le loro forze, finchè non morirono entrambi di fame.
Sarebbe stato sufficiente che uno di loro avesse consentito all’altro di mangiare, cedendo e non ostacolando la forza creatasi sulla corda, per poi mangiare a sua volta.
La cedevolezza da sfruttare a proprio vantaggio viene qui rappresentata, quindi, con estrema semplicità.

Le nostre considerazioni

Questo è il Judo: una filosofia di vita, un esercizio mentale, uno studio, uno schema di movimenti che il corpo e la mente imparano a riprodurre a seconda dello stimolo ed, infine ma non meno importante, uno sport.

La corda dell’esempio rappresenta la vita così come il combattimento sul tatami; la sua lunghezza è il suo percorso così come la durata dello scontro tra i due avversari. Per trarre i benefici con il minimo sforzo, è necessario cedere, assecondare, sia nella vita quotidiana che in gara.
Il Judo insegna proprio questo: trasformare le energie rivolte contro di noi, in energie positive vantaggiose per noi stessi. Ciò è possibile attraverso l’allenamento, sia fisico che mentale. Il tappeto di gara, l’incontro, rappresentano il momento in cui misuriamo la nostra preparazione fisica, mentale ed emotiva. Questo allenamento spesso è faticoso, duro; ma, tutti gli sforzi profusi diventano insignificanti al raggiungimento del risultato, della vittoria. E quando si è sul tappeto, così come nella vita, trattandosi di uno sport individuale, si vinca o si perda sarà solo con noi stessi che dovremo confrontarci, che dovremo tirare le somme del nostro operato, che dovremo biasimarci per non aver dato il massimo o gioire per aver primeggiato.
Infine, le situazioni problematiche che si presentano non sono mai le stesse, sia in gara che nell’arco della nostra vita. Il Judo non è uno sport che ripete i movimenti ciclicamente, ma obbliga in ogni istante l’atleta a conformarsi al movimento, allo squilibrio, alla difesa ed all’attacco. Ciò si riflette positivamente nella vita come spirito di adattamento per la soluzione di tutte le problematiche, semplici o complesse, man mano che esse si presentano.

Spesso accade che la vita "ci butti giù" con piccoli o grandi problemi. Sta a noi però decidere se rialzarci e come. Il Judo insegna a farlo, a nostro umile avviso, nel migliore dei modi.

Judo: non chiamatelo “solo” sport !
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